In questo canto della Divina Commedia, Ulisse racconta come spronò il suo equipaggio ad andare oltre il "mondo conosciuto", per esplorare l'ignoto, il misterioso mondo alla fine del mondo...
(...)"O frati, che per cento milia
Perigli siete giunti all'occidente,
A questa tanto picciola vigilia
De' vostri sensi, ch'è del rimanente,
Non voglia tenegar l'esperienza,
Diretro al sol, del mondo senza gente!
Considerate la vostra semenza:
Fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e conoscenza".
li miei compagni fec'io si aguti,
con questa orazion picciola, al cammino,
Che a pena poscia gli avrei ritenuti.
E vòlta nostra poppa nel mattino,
De' remi facemmo ali al folle volo,
Sempre acquistando dal lato mancino.
(...)
Canto XXVI
dell'Inferno
... ed è con queste parole che vorrei inaugurare questo blog.